Io e Tronchetti Provera
"Telecom Italia ha fatto ieri il primo passo verso una metamorfosi che dovrebbe allontanarla dalla telefonia tradizionale e trasformarla in una società per la distribuzione di contenuti audiovisivi attraverso la rete telefonica."
Così El Pais, nella preziosa sintesi di Prima Pagina: non sono in grado di commentare questa strategia, anche se da "salumiera" la vedrei meglio affiancata ad almeno un business solido (considerando la minore propensione a pagare per i contenuti online e la mia sfiducia nella capacità di una grande azienda di digerire gli insegnamenti della Long Tail).
Quello che mi lascia basita è che sei anni fa un guretto tra i tanti, quelli "adulti", quelli capaci di distinguere tra i sogni dei ragazzini e la realtà industriale, mi restituì tenendolo schifato tra due dita un progetto in cui qui dalle mie parti credevamo molto. Si chiamava FilmAholic: un portale di orientamento degli acquisti di contenuti audiovisivi basato sui gusti degli utenti (se ti piace questo ti piacerà quest'altro) e sulle occasioni d'uso, pensato per vendere via cavo, partner ideali una televisione e una compagnia telefonica. L'orizzonte temporale previsto era di 5/10 anni: primo step traffico, secondo community, terzo vendita/noleggio.
Credo ci fosse già NetFlix, poi sono arrivati Pandora e simili (ma l'italiano Natam, 2001, usato per Polix, andava già benissimo) e adesso il Tronchetti Provera mi dice "ehi, io ci sarei stato". Poi dicono che in Italia non abbiamo visione.
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