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26 ottobre 2006

Non dire Google se non ce l'hai nel sacco

Questa ho dovuto rileggerla due volte, poi controllare che non fosse il primo aprile.

L'ufficio legale di Google ci tiene che si usi il verbo "to Google" esclusivamente in relazione al loro proprio stesso medesimo motore di ricerca proprietario, proprio quello lì, mi raccomando, e non un altro. Fai una ricerca su Yahoo e dici "I googled it?". Non va bene. Farlo è "bad, very bad".
Però l'ufficio legale di Google è talmente magnanimo da consentirti di dire "I searched it on Yahoo": "If you absolutely must use one of our competitors, please feel free to "search" on Yahoo or any other search engine".

A parte che cercare di controllare l'uso comune delle parole denota una sindrome di onnipotenza e quanto a effetti equivale a scopare il mare (cosa che suggerirei all'uff. legale di Google per vedere l'effetto che fa), è la prima volta che vedo qualcuno lamentarsi che il proprio marchio sia diventato il termine di riferimento per un'intera categoria di prodotti.

Dubito che Bic abbia mai avuto niente da dire al riguardo, e negli States ci sono decine di marchi che sono arrivati a rappresentare il settore merceologico a cui appartengono. Poiché equivale a vincere il campionato mondiale della popolarità, mi pare che lamentarsene sia, volendo essere gentili, bizzarro.

Com'è che gli uffici legali sembrano essere l'unica funzione aziendale che non ricade sotto il controllo di nessuno, nemmeno del buonsenso comune?


Link a Wikipedia e al database forniti da Ben Metcalfe. Se ne parla anche qui e in molti altri posti.

UPDATE: Ste mi segnala questo pezzo di Seth Godin che parla esattamente di ciò e del perché

"If everyone knows your trademark, it means that your idea has spread. It means that people are interested in what you sell and may very well decide to buy it from you".

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