Io dov'ero, quel giorno?
Ero a casa e con mio fratello giocavamo indisturbati, i nostri genitori stranamente assenti, rapiti dalla tv (ma era domenica?). Io e mio fratello facevamo un gran casino e dobbiamo averla fatta grossa, perché a un certo punto mio padre ci ha sgridato di brutto e mi ha detto "C'è quel bambino che sta morendo e non ve ne sta fregando niente".
Quel bambino era Alfredino di Vermicino, il bambino nel pozzo, e credo che la mia allergia per la spettacolarizzazione della cronaca sia nata quel giorno, insieme alla spettacolarizzazione della cronaca. Ne parla un bel libro di Massimo Gamba che sta per uscire per Sperling (disclosure: lavoriamo per loro) e mi ha molto colpito l'idea che la tragedia di Vermicino sia stata una specie di spartiacque per la mia generazione, tanto è vero che, pur essendo piccola, ricordo benissimo il clima di tensione e paura condivisa (anche se di riflesso.
Tu dov'eri, te lo ricordi? Per quanti "Alfredino+Vermicino" sono (state) (ancora) parole chiave significative?
Etichette: libri, ricordi, storia, televisione
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