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30 ottobre 2007

Il contratto che recinta i giornalisti

Chi mi legge capisce regolarmente lo sa: credo che nella stragrande maggioranza dei casi i singoli siano intelligenti, competenti e leali e che le organizzazioni note come aziende siano il modo più efficiente per trasformare l'interazione dei comportamenti dei singoli in un pantano ipocrita e senza senso. Marco Mazzei dà una buona dimostrazione di questa mia convinzione parlando di una categoria di cui ci si lamenta spesso:
Il contratto - e i giornalisti italiani, però, hanno un problema più grande, che si chiama organizzazione del lavoro e ruoli. Il contratto giornalistico disegna un’organizzazione rettangolare, gerarchica e chiusa. Rettangolare nel senso che può essere rappresentata con una serie di rettangoli all’interno del quale è scritta una definizione; un rettangolo sopra l’altro si parte del praticante per arrivare al direttore responsabile, passando per redattore, caposervizio e caporedattore (esistono simpatiche sfumature come i “vice” che non cambiano la sostanza). Questo modello non esiste in Rete e quindi non può funzionare. In Rete ci sono i cerchi, e le strutture sono aperte.

Leggetelo tutto, il suo post: il sistema siamo noi, è fatto da persone come noi, se noi accettiamo che non si può cambiare siamo fottuti.

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6 Commenti:

Alle 12:30 PM, ottobre 31, 2007 , Anonymous Dario Salvelli ha detto...

Il post di Marco è lucido e semplice e credo vada preso da esempio su come chi fa parte di questa categoria debba relazionarsi con la Rete più spesso e come dovrebbe essere altrove studiare, imparare, dialogare.
Odio autocitarmi ma per portare elementi alla discussione segnalo tre post: 1, 2 e 3.

 
Alle 3:08 PM, novembre 01, 2007 , Anonymous Zanz ha detto...

Non riesco più a postare, cos'è successo?

 
Alle 10:41 AM, novembre 02, 2007 , Blogger Otto_Vask ha detto...

Non è compito del contratto nazionale definire l'organizzazione di un giornale o di una media company. Nel contratto nazionale vengono definiti elementi salariali minimi e individuati alcuni ruoli esistenti de facto, così' come esiste in rete il web designer, il webmaster etc o il primo livello, il secondo livello, etc. L'organizzazione è altra cosa. I contenuti, l'autorità, le competenze, il modo di interagire con le altre persone vengono definiti non dal contratto nazionale ma dalle singole organizzazioni con la propria specifica strategia e sono parte del vantaggio competitivo che un'organizzazione/media company riesce ad ottenere.

 
Alle 8:15 PM, novembre 03, 2007 , Anonymous Anonimo ha detto...

Fratelli,

visitate il sito www.eremovirtuale.net

La Pace di Dio sia con voi!

Un Eremita!

 
Alle 8:16 PM, novembre 03, 2007 , Anonymous Eremita ha detto...

Fratelli,

visitate il sito www.eremovirtuale.net

La Pace di Dio sia con voi!

Un Eremita!

 
Alle 10:49 PM, novembre 05, 2007 , Blogger Valerio Novelli ha detto...

Quello di cui parli in questo articolo è la triste verità, metti in uno stesso posto più persone che fanno lo stesso lavoro e nasce l'ipocrisia, i conflitti, ...
Metti al di sopra uno che magari pensi ne sappia meno di te, ed è finita. Fortuna che su internet sei libero di scrivere quello che vuoi, fortuna che non c'è censura!

 

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