Quei bravi ragazzi
Mi hanno regalato un libro che non mi sta lasciando pensare ad altro. Diciamo che una serie di cose in questi giorni mi stanno ripescando dal qualunquismo dovuto alla delusione per il governo Prodi e questo libro è l'apice del mio ritorno psicologico all'impegno. Lascio parlare l'autore.
Chi sono le vittime? Stando alle affermazioni di alcuni governi occidentali, le vittime sono quelle di Londra, di Madrid, di New York. E basta. Vittime sono i civili innocenti fatte a pezzi dai kamikaze, i passeggeri dei quattro aerei di linea scelti da Al Qaeda l'11 settembre per il loro spettacolino, vittime sono le vedove e gli orfani, sono i pompieri di Manhattan, i militari italiani che crepano in Afghanistan, i poliziotti iracheni fatti a pezzi dalle autobomba, i coloni israeliani uccisi dai cecchini di Hamas. Perché vittima è un concetto molto concreto, è un innocente che l'ha pagata per tutti, uno a cui intitolare una strada, un poveraccio che era lì per caso. Le vittime sono il bene, il canto della neve silenziosa, il piano inclinato su cui rotolano veloci le nostre paure. Le vittime si raccolgono solo nel campo dei giusti: altrimenti non sono vittime ma semplici numeri, statistiche, fuoco amico. Errori, insomma.
(...)
La risposta sta nella ragione stessa di questa Commissione d'inchiesta [dell'UE sulle "extraordinary renditions"]: sono vittime perché sono stati catturati senza l'ordine di un giudice, deportati illegalmente in altri paesi, detenuti senza subire alcun processo. E torturati. Tutti. Spesso senza uno straccio di prova, solo per dare ascolto a un "si dice", per informazioni sommarie ricevute da servizi segreti amici. O peggio ancora: per un abbaglio, un errore di persona, un nome trascritto male..."
La Politoskaia, Saviano, Stella/Rizzo, adesso Claudio Fava: il giornalismo d'inchiesta ha ancora qualcosa da dire. Quei bravi ragazzi sembra una Season di 24 ma fa male, malissimo, perché è tutto vero, verissimo. E pone domande la cui risposta dà il senso di quanta umanità e civiltà i terroristi ci stanno rubando.
Etichette: diritti umani, politica, terrorismo
2 Commenti:
a me la cosa che ha fatto più male del libro è imparare come il governo italiano di Romano Prodi, insieme a quello polacco di ben altra linea politica, siano stati gli unici a non ricevere la commissione UE.
Seconda nota dolorosa: dopo aver tanto parlato (e straparlato) dei poveri quattro ragazzoni italiani rapiti in Iraq nessuna nota sullo strano polacco rapito insieme ai nostri e poi rilasciato. Credo che le notizie esposte da Fava (che il polacco sia stato il gestore dell'aereoporto della cia in polonia) fossero accessibili ad un buon giornalista e che le possibili implicazioni di tali notizie fossero da indagare un po' di più. Cosa fa il giornalismo di casa nostra ?
Non ho ancora letto il libro e non ce la faccio ad entrare nel merito, ma mi chiedo: sono proprio i terroristi che ci stanno rubndo il senso di umanità, o chi se ne serve per i suoi giochi? a Bush (cito un esempio a caso) interessava che Saddam fosse un macellaio da eliminare, o essere rieletto?
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