State of the Net
Gaspar lo ha chiamato Satori, Ross "a-ha moment", ma da ieri molti di noi di State of the Net chiameranno wiki moment la deliziosa sensazione di aver fatto un significativo passo avanti nella consapevolezza delle cose. Cose da rete (non per forza nel senso di rete digitale): cazzeggi a tavola con un gruppo di amici [onorata di essere ammessa tra loro] e nel giro di poche ore, senza neanche capire come, quel cazzeggio è diventato patrimonio di un gruppo di amici più grande, italiani, inglesi, americani, donne, uomini, markettari e talebani, geek e umanisti. Tutti insieme in una birreria a ridere della "massive mortadella", forse quanto di meno digitale possa venirmi in mente.
Non state capendo niente e questo è il mio punto. Questa è la mia metafora dello stato della rete, il mio satori. Per capire bisogna esserci. Non ci sono barriere all'ingresso, quindi se non ci sei è anche colpa tua. Se non ci sei perché non ce l'hai fatta, la rete ha memoria e molto di quel che succede anche offline rimane.
Per capire qual è lo stato della rete nel 2008, in Italia e non solo, basta esserci. A-ha.
(PS: Paolo, Beniamino, Sergio, Silvia: non ci sono parole per ringraziarvi)
Etichette: metafore, stateofthenet, udine, wiki moment
11 Commenti:
Oggi i tuoi post sono ermetici :-)
Oggi? Mi consoli, credevo di esserlo tutti i giorni.
(grazie per avermi permesso di citare una delle mie tagline preferite, era il 1996, era Dylan Dog)
un "wiki moment" è per sempre... ;-) sono letteralmente deliziata di averti incontrata...
Ma non eravamo in una birreria!, eravamo in 10mq chiamati "Pieri Mortadele"... ovvero, mica eravamo in un portalone generalista, eravamo in un blog di nicchiamortadella, con un bel blogroll e commenti sorridenti, zero troll. Ciao
herba buena, mafe? ;-)
ma siete tutti inebbriati dalla rete? mafe ermetica??? a che livelli siamo?!
remyna...che smielo...
Remyna, urge gita genovese per replicare il WM :-)
Io sarò anche ermetica, ma mi sembra che la frase "Per capire bisogna esserci" sia abbastanza basica e renda ridondanti le richieste di spiegazione ;-)
Per capire il "wiki moment" invece vedi:
http://blog.gigitaly.it/2008/02/momento-wiki.html
Mi sembra una bella ed esustiva sintesi.
Da anni creo siti di e-government, popolo siti delle amministrazioni locali ma la realtà di internet emersa in questi due giorni si è dimostrata molto più umana ed anche lo stesso uso della rete non solo una macchina per far soldi. Inizialmente anch'io non capivo gli argomenti che trattavate, ma poi mi sono accorto che il mio mondo di internet era limitato dalle esigenze lavorative di produrre siti o far soldi con azioni on-line perdendo il valore infinito della community e della crescita sociale. Grazie!
Ho letto ieri questo tuo post, e non me lo sono ancora tolto dalla mente, soprattutto quel penultimo paragrafo.
Nel leggerlo da un lato provo una gran rabbia per non aver potuto partecipare a SOTN; d'altro canto provo soddisfazione personale perche' nella blogosfera ci sono, la vivo, e mi piacciono le esperienze che sto facendo.
Sul fatto che non ci siano barriere all'ingresso temo tu ecceda in ottimismo. Ci sono barriere tecnologiche, cognitive, culturali... e diciamo pure che qualcuno ci mette del proprio, piu' o meno consciamente, per scoraggiare i nuovi abitanti della rete (cit. Maistrello).
La curiosità mi rode...ma non lo dico. Saluti!
Sulle barriere bisognerebbe fare veramente un'analisi:
dalla disponibilità della tecnologia (hardware e collegamenti a baso costo), alla conoscenza dell'uso sia degli strumenti, ad una barriera molto grande come la creazione di terminologia e neologismi non legati alla lingua madre. Se da qualche anno parlare di computer, harddisk, modem è molto diffuso, ora si è subbissati da servizi e disservizi come blog, twitter, flicker, spam, phishing, ecc. ma grazie a strumenti come Wikipedia si trovano le spiegazioni. Ma questo rincorrere a nuovi strumenti e a nuove spiegazioni è un vero fattore di crescita? E' una giungla tecnologica in cui abbiamo poco tempo per raggiungere una meta che alle volte non sappiamo quale sia. Però "E 'l naufragar m'è dolce in questo mare" (da l'infinito di Giacomo Leopardi)
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