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26 gennaio 2009

WD TV: i file video sul TV di casa

Dopo la débacle del Silverscreen Lacie, equipaggiato di un processore talmente insufficiente da renderlo inutilizzabile, mi sono un po' sbattuto per cercare una soluzione per vedere le serie TV sul televisore di casa. La dritta me l'ha data Christian, segnalandomi questo WD TV Western Digital, soluzione particolarmente elegante e (teoricamente) scalabile che dovrebbe durarmi qualche anno.

In pratica, lettore esterno dotato di un processore video sufficientemente veloce (quale sia esattamente non saprei dirvi) da riuscire a riprodurre agevolmente tutti i file che gli ho dato in pasto finora.
(Mi raccomando, produttori, mai scrivere questi dati nelle specifiche, eh? Cosa volete che ci interessino?)

La figata:

- si collega a (quasi) qualunque HD esterno via USB, così è scalabile come storage.
- riproduce i file MKV con sottotitoli inclusi.
- uscita MPEG2/4, H.264 e WMV9 fino a 1920x1080p (full HD).
- la qualità sul mio tubo catodico è dignitosa persino passando per un convertitore scart scrauso.
- Come i DVD, ricorda il punto a cui eri arrivato quando hai fermato il file.
- Ha una funzione di ricerca.


Un po' meno figata il fatto che:

- non riesco a formattare l'HD Western Digital (acquistato separatamente) in HFS, e la FAT32 non supporta video di oltre 4GB (alcuni rip da Blu-ray sono anche 8GB).
- no firewire 800.
- i menu e l'avanti/indietro veloce sono un po' lenti (ma velocissimi al confronto del Lacie).
- le interfacce utente sono ok ma non spettacolari.

Nel complesso funziona bene, è elegante, sembra affidabile, se si rompe l'hard disk non hai buttato dei soldi, ma va visto su un LCD full HD per capirne le vere potenzialità. Un po' troppo windows-oriented, ma si può tollerare.

Costo: da 90 a 120€ (ce l'hanno da media world) + il costo dell'HD (un WD 1 terabyte ormai vien via con 150 euri). Totale 250€ per un accrocchio che dovrebbe coprire le tue esigenze per i prossimi due o tre anni.

Ci guardo i film di buona qualità e i video lunghi di lavoro (conferenze, ecc) ma per tutte le altre esigenze (video da youtube, robe veloci, snippet, clips) continuo a pensare che lo storage online + monitor sia la soluzione migliore, e per quelli conitnuo a usare Reeplay.it (che vi consiglio soprattutto se avete una Wii, per browsarlo sul TV di casa).

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16 settembre 2007

Informazione di servizio per dipendenti da serie TV

Arrivo tardi perché lo show è già alla fine della 4a stagione, ma mi pare Entourage sia passato piuttosto inosservato qui. E' la storia di una giovane superstar del cinema (Vinnie Chase, ovviamente bellissimo) e i suoi 3 compagni di vita (fratello, amici-manager) che si trovano a gestire una carriera multimilionaria nella giungla di Hollywood. Messo così sembra giovanilistico-edonista, e lo è, ma in tutti i modi giusti.

Sei buone ragioni per vederlo:

- grandi sceneggiature e dialoghi da alcuni dei migliori sceneggiatori della TV sotto la guida di Mark Wahlberg.
- regia e fotografia di prima classe, montaggio eccellente.
- Un attore famoso in ogni puntata: cameo a gogo con James Cameron, James Woods, Val Kilmer, Sydney Pollack, Gary Busey, Dennis Hopper, Chris Penn, Luke Wilson, Shyamalan, Peter Jackson, Snoop Dogg
- Jeremy Piven è grandioso.
- una delle migliori colonna sonore di sempre, a un buon 70% hip hop di qualità (che sembrava sparito negli ultimi anni)
- utilissimo a sniffare le ultime tendenze di Hollywood

Insomma, Californication ha il suo fascino (anche se è il fascino di un solo personaggio e dopo 3 o 4 puntate sembra non abbia già più una storia da raccontare), ma Entourage è corale, più dinamico, cinico senza essere compiaciuto, recitato decisamente meglio e con una colonna sonora della madonna. Quindi, la mia serie preferita del momento. Che poi magari domattina ne scopro una nuova, ma è il suo bello.

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17 febbraio 2007

Il Titanic visto dall'Hindenburg, ovvero come cambia "la TV"

Se qualcuno che si occupa di televisione o cinematografia dal punto di vista distributivo legge questo blog, dovrebbe per cortesia dirmi se comincia già a sentire l'orchestrina del Titanic che si avvicina.

Che per i distributori di contenuti video stesse per ripetersi la stessa cosa che è accaduta per le major della musica era prevedibile già da tempo, ma una cosa è prevederlo e una cosa è veder nascere giorno per giorno le cose che lo renderanno possibile. Solo in qualche settimana:

- Zudeo, "skin" per Azureus (il principale client bittorrent) che mette a disposizione un'interfaccia di accesso ai contenuti più graditi da tutti gli utenti del software. E lo scaricare un bittorrent, che era una roba da semi-geek, ora è accessibile tramite un'interfaccia point&click da utonto. In questo momento Zudeo mi sta scaricando un documentario alla velocità, mai vista prima con bittorrent, di 864 Kb al secondo. Significa un film di media durata in meno di mezz'ora. Con 3 click.

- STR98x, chip taiwanese progettato per rendere compatibile e ottimizzata per bittorrent qualunque apparecchiatura elettronica. Non servirà a scaricare i film col frigo, come diranno a Smau, ma quando quest'affarino sarà nei televisori insieme a un hard disk (diciamo sei mesi?) quelli che basano il loro business solo sulla distribuzione di contenuti video altrui potranno cominciare a radunare le loro cose e spegnere le luci.

- Rickyrecords, servizio online che permette di registrare qualunque cosa passi in TV e scaricarlo nel formato digitale desiderato. Magari pure in violazione di qualche legge sul copyright, non lo so, ma una volta creato il precedente, chiuso uno ne aprono altri dieci.

Non solo qualunque contenuto video distribuito in TV all'estero è già oggi virtualmente scaricabile via bittorrent in un tempo inferiore alla durata del contenuto stesso, ma è ormai anche facilmente corredabile di sottotitoli. Quando i fan si renderanno conto che a doppiare una serie TV alla fine non è che ci voglia granché, anzi è divertente, cadrà l'ultimo ostacolo dietro al quale si riparavano con grande fiducia i distributori nostrani: quello della lingua.

Insomma, "la TV" (è ancora un nome adatto?) del futuro è qui oggi e già sappiamo come sarà: tutti i contenuti del presente e del passato disponibili in qualunque momento con tempi di scaricamento che presto saranno quasi impercettibili (a meno che gli ISP ci mettano lo zampino inibendo bittorrent, cosa che non mi risulta sia possibile e comunque non gli conviene).
Il tutto gratuitamente. Modello di business? Sostenuto esclusivamente dagli investimenti pubblicitari venduti a livello globale - e serviti a livello locale - al momento della distribuzione. E chi è l'unico soggetto già in grado di farlo se non Google Adsense/Adwords, che ha già cominciato con la radio?
(A proposito: se tutto ciò non suona nuovo, è perché questo è esattamente il modello del podcasting: non sarà forse il caso di chiedersi perché i contenuti audio possono essere distribuiti gratuitamente e quelli video no?)

L'altro modello è quello di Steve Jobs: accesso solo ai contenuti a pagamento di iTunes, addomesticati a colpi di DRM, tramite un hardware (a 300 euri) di Apple. A occhio qual è che vi sembra vincente?

La mia impressione è che quelli che si occupano di distribuzione di contenuti video in Italia (network TV, distributori cinematografici e di DVD) non la stiamo mica capendo questa cosa. Anzi sospetto che stiano sbeffeggiando quei "poveri sfigati" dei loro colleghi della musica (che in realtà se la passano benissimo) senza rendersi conto di essere a bordo dell'Hindenburg a guardare il Titanic che affonda.

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