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17 novembre 2007

Un'idea comunista per la Pod Conference

Vorrei ringraziare pubblicamente Lele per aver pensato di coinvolgere i blogger nella presentazione di Chris Anderson. E' vero che l'incontro non ha aggiunto molto al libro (qualcosina sì però), ma è comunque stato molto interessante vedere all'opera su un palco un grandissimo divulgatore, abile sia nella parte espositiva sia nel rispondere alle domande. La Long Tail è una delle più intelligenti letture della realtà degli ultimi vent'anni: è una tendenza da riconoscere e individuare, non da provocare e progettare. Compriamo ciò che troviamo da comprare, non ciò che sceglieremmo: impensabile non tenerne conto se fai marketing (nel male, continuando a limitare artificialmente la scelta; nel bene, estendendo appena possibile l'offerta).
Come hanno prontamente notato gli organizzatori dell'evento (l'associazione The Ruling Companies) i blogger presenti non hanno solo approfittato dell'occasione, ma hanno contribuito ad animarla, online (live blogging e documentazione fotografica) e soprattutto sul posto, con domande competenti e interessanti per tutti.

Unica nota stonata, la comprensibile riluttanza di Chris Anderson a venire a cena con noi. Comprensibile perché a cena con noi non ci sono andata neanch'io (80 persone? tutte insieme?), stonata se pensi a tutti i "pari ruolo" di Anderson che sono stati ben contenti invece di fare due chiacchiere informali con la "scena milanese", da David Weinberger a Ben Hammersley passando per Dave Winer, Joi Ito and so on.

Il disappunto per il reiterato rifiuto di Chris Anderson mi ha fatto mettere a fuoco cosa non mi torna della "pod conference" ideata da Marco Formento: è che a me piacerebbe, come regola, che il relatore non si facesse pagare. Di solito, al contrario, preferisco che il relatore sia pagato e bene (soprattutto quando sono io, smile): per quanto riguarda la "pod conference" mi sta bene pagare tutte le spese (e un altissimo livello di italian pampering), però secondo me, a istinto, la cosa funziona se chi accetta l'invito capisce che sarà una giornata di scambio reciproco, non di sfruttamento, e quindi non retribuita.

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