Blinko e il controllo
Settimana scorsa Buongiorno ha scelto di presentare il suo nuovo mobile social network con una via di mezzo tra un Barcamp e un convegno, dal tema "Why Mobile Social Networking matters". Ospite di richiamo nientepopo che David Weinberger.
Blinko è una nuova piattaforma che permette di gestire la propria presenza online da web e dal cellulare, gestendo status update (tipo Twitter), lista di amici e instant messenger.
Conoscendo la storia di Buongiorno fa una discreta impressione vedere una società in passato molto discussa per i metodi non propri ortodossi muoversi correttamente cercando il consenso dal basso e aprendosi al dialogo in modo così netto e rischioso. Interessante anche dal punto di vista del prodotto: passare dal direct marketing via mail e dalla vendita di prodotti di basso profilo come loghi e suonerie a una piattaforma di interazione orizzontale è sicuramente un segnale forte per il mercato, per i clienti e anche per gli inserzionisti. Segnale confermato anche dal nuovo codice di condotta varato proprio in questi giorni dalla Mobile Marketing Association, che prevede l'obbligo dell'opt-in per ricevere sms di marketing e soprattutto regole più chiare per l'acquisto e soprattutto la cancellazione da abbonamenti a contenuti a pagamento.
Tornando alla giornata di presentazione, non so dire se siamo riusciti a rispondere alla domanda "Perché le reti sociali su cellulare sono importanti": considero l'estensione delle funzionalità di community e social network sul cellulare un'evoluzione inevitabile e naturale del modo in cui interagiamo via Internet, qualcosa che dipende molto di più dalle tariffe telefoniche che dal perché e come farlo. Interessante che Weinberger abbia impostato il suo discorso a partire dall'impossibilità di prevedere il modo in cui le persone usano gli ambienti, reali o digitali che siano: lui lo definisce "elevator effect". A mio parere proprio l'imprevedibilità delle interazioni sociali possibili a partire da un numero anche limitato di persone è la risposta a quanti si chiedano se e come possa sopravvivere un nuovo - l'ennesimo - social network: è chi lo abita e lo frequenta che fa la differenza, purché le funzionalità siano abilitanti, veloci, non vincolanti. E ancora sono sempre più convinta che sia l'imprevedibilità dei comportamenti umani a rendere difficilissimo per le aziende un uso intelligente della rete: la comunicazione aziendale per funzionare deve poter contare sul controllo assoluto anche dei più piccoli particolari. Questo ha senso quando lo scopo della comunicazione è farsi ricordare: in rete, dove lo scopo è farsi trovare quando qualcuno cerca qualcosa che vendi (non il tuo "brand", ma il tuo prodotto) il controllo della situazione passa in secondo piano e conta molto di più la velocità, la pervasività, in sintesi la tua capacità di esserci quando serve ai tuoi clienti (e non quando decidi tu di parlare).
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