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12 settembre 2007

La diportista informata

Prima o poi può capitare di ricevere un invito a passare uno o più giorni in barca a vela, proposta dall'indubbio fascino. Tipicamente l'invitante è dotato di contagioso entusiasmo e tende a insistere per motivi che possono andare dal completare l'equipaggio a corteggiarti a passare un po' di tempo con te.

Avendo un rapporto di amore-odio con l'esperienza posso consigliarti di non credere a una sola parola dei racconti con cui cercheranno di convincerti, per un solo motivo: andare in barca a vela è come il parto, tendi a dimenticare il dolore (mi dicono). Per aiutarti a prendere una decisione consapevole eccoti qualche indicazione spero utile (sorvolo sulle cose che puoi intuire da sola, tipo gli spazi ristretti, la coabitazione forzata, la difficoltà di scendere se ti annoi).

Integrazioni: GionniPeppe completa il quadro con "La diportista ben informata"
  1. andare in barca a vela è uno sport (la cui intensità e pericolosità dipende dal meteo)
  2. in barca non esiste una posizione comoda e se esiste appena l'hai trovata qualcuno ti chiederà di spostarti
  3. se non puoi o non vuoi prendere antiemetici, non salire in barca per nessuna ragione
  4. anche se non hai mai sofferto di mal di mare scendere sottocoperta durante la navigazione è un'esperienza estremamente spiacevole
  5. "non dovrai fare assolutamente nulla" NON significa che potrai prendere il sole e leggere a tuo piacimento o ciacolare al cellulare mentre gli altri si agitano
  6. se hai freddo, forse dovrai stare all'ombra (sottovento); se hai caldo, forse dovrai stare al sole (sopravvento); in ogni caso, non decidi tu dove stare
  7. verifica le abitudini dello skipper o dell'equipaggio per quanto riguarda porti e ormeggi: "dormire in rada" è romantico solo se sei alle Porquerolles a maggio
  8. se non c'è vento, è una gran palla; se c'è vento, quasi sempre c'è anche da faticare e/o mare grosso
  9. vedrai sfilare davanti a te posti meravigliosi in cui non è possibile fermarsi
  10. se lo skipper ti chiede di fare qualcosa devi farlo im-me-dia-ta-men-te
  11. per quanto la barca sia di lusso, i bagni puzzeranno dopo mezz'ora
Dei buoni motivi per andarci c'è un'iconografia sconfinata, ne hai sentito parlare fin troppo ed è tutto vero: è una delle esperienze più belle che si possano fare, SE riesci a passare sopra tutto il resto (evitando di scoprirlo quando ormai sei in mare).

Integrazioni
GionniPeppe completa il quadro con "La diportista ben educata"
Yeridiani mi trova particolarmente d'accordo quando ricorda che il vero velista si forma in deriva (e *quasi* mai è proprietario di barche).
ex-xx cz invece ha avuto un'esperienza abbastanza tragica, che ricorda da vicino la prima (e ultima) crociera del Maestrino ;-)
Schininà ne sa a pacchi e ci ricorda che - per fortuna - ci sono posti dove troviamo mare piatto e vento sostenuto = il sogno.

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17 agosto 2007

La parola di agosto

La parola di agosto è "polleggiare".

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27 luglio 2007

Cose che smetto di fare al mare

  1. avere sempre dietro il portatile
  2. divorare nevroticamente qualunque forma di news
  3. mangiare carne rossa
  4. accendere la televisione
  5. vestirmi
  6. pesarmi
  7. rispondere alle telefonate
  8. mangiare al chiuso

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