Ora del decesso
Etichette: clic, fine pena mai, mafeverso
Un diario dove cazzeggiamo annotando onori e orrori della vita su internet (e non solo), dal nostro osservatorio privilegiato di maestrini per caso.
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sì, questo blog lo aggiorniamo sempre meno di frequente, è abbastanza evidente. no, non lo sta uccidendo Twitter, l'applicazione di status update (o, volendo, di microblogging) di cui stanno discutendo tutti i media (negli Usa, qui da noi è ancora ignoto) facendo le solite magre figure che hanno fatto discutendo di facebook, second life, blog e quant'altro è venuto prima. non lo sta uccidendo il nostro uso di Twitter, perché Twitter è Friendfeed con le gambe rotte. quello che lo sta uccidendo probabilmente - tra altre cose - è Friendfeed. se non altro perché chattare su Friendfeed è più divertente che scrivere su un blog almeno quanto andare a un aperitivo con amici è più divertente che scrivere un post su quanto è divertente di andare a un aperitivo con amici. noi qui siam nati col web paritario e molti a molti delle mailing list e dei niusgrup, era inevitabile (secondo me) che si tornasse a una modalità di comunicazione più sociale del blog. ora si può forse dirlo (io, almeno), che dopo il ritorno al futuro, il blog, pur inevitabile per scrivere cose più lunghe e ragionate, mi sa un po' di solipsistico (e se seguite questo blog sapete che il fatto che quelle stesse mailing list e NG di allora oggi si trovino anche su facebook non è il segno incipiente dell'Armageddon ma solo una naturale evoluzione dei media).
i rasoi Moser per barba e capelli. lasciate perdere Remington (pessimi) Philips (costruiti al risparmio) e Braun (overpriced rispetto alle prestazioni).
Forse non tutti sanno che sto riscrivendo (per Apogeo) il mio libro sulla progettazione di community, uscito nel 2001 con il titolo "Le tribù di Internet". Sono arrivata a quella fase dell'editing in cui devo decidere se mantenere un gusto vintage al tutto, stile "ehi, guarda come sono figa, avevo capito tutto già 8 anni fa, ho giusto aggiunto qualche riferimento a Facebook" oppure se abbandonare le pigrizie e aggiungere tutto quello che ho imparato negli ultimi 8 anni.
Etichette: 2001, community, tribù, vanagloria
Le Venice Sessions - un'iniziativa di pensiero collettivo promossa da Telecom e Nova - sono una di quelle classiche situazioni di pausa e sospensione del lavoro quotidiano che permettono alla testa di liberarsi e volare un po' più alto del solito, anche lontano dai temi trattati. Basta uno spunto per fare da trampolino a una serie di associazioni libere e ti trovi all'improvviso più ricco di idee, di energie, di tranquillità.
Etichette: belle idee, biennale, vacanza, venice sessions, vs3
In questo blog ho sempre raccontato tanto di me e pochissimo della mia vita. Scrivere qui serve soprattutto a narrarmi quel che è successo in modo che acquisti un senso, forse l'unica cosa che ho imparato a fare per salvarmi. Qualunque vita può essere narrata e compresa a posteriori, anche se a volte succedono cose che richiedono la tua attenzione qui e ora, anzi, talmente impellenti che non c'è spazio per altro, tantomeno per scriverne.
Etichette: mafeverso, matera, materacamp, materacamp09, narrare, tenerezza, zona cesarini
Non è necessario un modello di business esistente. I social media sopravvivono anche senza modelli di business. Anzi le community spesso funzionano meglio, senza.
Etichette: community, community management, social media
Senza bicicletta sarei già andata via da Milano anni fa. Salire in sella mi fa sentire istantaneamente in vacanza e il piacere e la soddisfazione di dribblare il traffico e riprendere il controllo dei tempi di spostamento ripagano della maleducazione, dei rischi, della scomodità.
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